Il prato della pineta Marradi di Castiglioncello palcoscenico del festival Inequilibrio 2013. Davanti una grande pedana i sei performer di FOLK-S will you still love me tomorrow?, invenzione e drammaturgia di Alessandro Sciarroni, danno vita ad una lunga performance ispirata allo Schuhplattler ( =battitore di scarpe), ballo bavarese e tirolese i cui ballerini scandiscono il ritmo battendo le mani su scarpe e gambe. Dietro il mare e qualche passante che dalla panchina della passeggiata guarda incuriosito, di fianco due bimbi che imitano i ritmati passi, davanti il pubblico, come ipnotizzato, sulle sedie e sul prato. Ci hanno avvertito che continueranno fino all’ultimo spettatore o ballerino sopravvissuto e il gioco instaurato tra i due componenti, performer e pubblico, è magnetico.
Pollice sotto le ascelle e gomiti alti per ingaggiarsi poi in coreografie sincronizzate dal ritmo veloce e sempre più incalzante in una performance fisica stupefacente. Spesso regna sulla scena solo il rumore delle mani sulla carne e sulle scarpe, altre volte prevale vento o mare in tempesta, un fragore continuo ripetitivo come questo ballo spogliato della sua componente musicale tipica della tradizione. Nella formalità del ballo in cui la distanza sembra incolmabile si insinua il bisogno del toccarsi, baci che diventano lotte, abbracci che si spezzano o si sciolgono nella rinnovata distanza. Dal manifesto Folk-s per il performer di una replica si legge: “un’anomalia è il corpo del performer che rilascia l’energia di cui si è caricato; un’anomalia deve sempre rispondere ad un tuo bisogno reale; se ti accorgi di replicare un’anomalia torna subito al ballo folk”.
Parte una musica quasi da meditazione, si scioglie nei soliti rumori per emergere come elettronica, nello sviluppo dello spettacolo o nel suo consumarsi, sempre più incalzante. Alessandro Sciarroni prende la fisarmonica per renderci il rumore del passaggio dell’aria nel mantice e dopo poco lascia il palco. Siamo oltre l’ora e il pubblico ipnotizzato vuol vedere come va a finire. Anna Bragagnolo che sostituisce Matteo Ramponi, abbandona il palco. Qualcuno si alza e in piedi, da dietro la vegetazione, spia ancora per una decina di minuti poi, per un misto di compassione e ammirazione, se ne va. Vincitori assoluti della scena, i sei performer hanno esercitato un potere di attrazione sulle menti del pubblico solo attraverso una performance fisica di resistenza, un gioco formale che ipnotizza al pari degli elementi naturali. Lo spettacolo diverte proprio per il meccanismo, quasi perverso, che innesca, interessante percorso e spunto di riflessione sull’attrazione psicologica e in parte fisica, esercitata da alcuni balli tradizionali.
Visto il 5 luglio, 2013 a Castiglioncello, Inequilibrio 2013
invenzione e drammaturgia Alessandro Sciarroni
interpreti Marco D’Agostin, Pablo Esbert Lilienfeld, Francesca Foscarini, Matteo Ramponi,
Alessandro Sciarroni, Francesco Vecchi
musiche originali Pablo Esbert Lilienfeld, video e immagini Matteo Maffesanti, disegno luci Rocco Giansante
costumi Ettore Lombardi, faith coaching Rosemary Butcher
consulenza drammaturgica, casting Antonio Rinaldi, consulenza coreografica Tearna Schiuichplattla
direttore di produzione Marta Morico, organizzazione Benedetta Morico
amministrazione Luana Milani, cura del progetto, promozione Lisa Gilardino
comunicazione e ufficio stampa Beatrice Giongo
produzione Teatro Stabile delle Marche
in collaborazione con Corpoceleste_C.C.00#
e con Inteatro, Amat-Civitanova Danza per “Civitanova Casa della Danza”, Centrale Fies, ChoreoRoam
Europe: Centro per la Scena Contemporanea – Comune di Bassano del Grappa, The Place/London,
Dansateliers/Rotterdam, Dance Week Festival/Zagreb, Paso a 2/Certamen Coreográfico de Madrid